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“Con la linea di penne Officina ho attirato l’attenzione dei più importanti personaggi del mondo nel business della penna. Io credo che parte del successo di quelle penne sia dovuto proprio al paese a cui appartengo. Ma proprio perchè sono italiano e faccio parte della più importante cultura del mondo per il design, dovevo presentare un’altra nuova penna. Credevo questo impossibile, ma tutto è accaduto durante una telefonata. Stavo giocherellando con la matita quando interruppi e dissi: “scusa devo lasciarti, ho disegnato una nuova penna”. Sinceramente vidi che era la caffettiera dopo averla disegnata, ma, era l’ispirazione giunta nel modo giusto. Anche in questa penna c’è un ricordo della mia giovinezza. Non c’erano ancora le cosidette “cucine all’americana” e nella cucina grandissima di mia nonna, minimamente arredata, luccicavano, sopra ad una mensola appesa al muro, quattro o cinque caffettiere di differente misura. Erano gli unici complementi di arredo e non ho mai visto mia nonna farci il caffè, le lucidava soltanto, tutti i giorni. Questi erano gli anni ’50, periodo in cui la Moka, disegnata e prodotta da Alfonso Bialetti nel 1930, cominciava a farsi conoscere in tutto il mondo. È arrivata laddove gli usi e i costumi, relativi alle bevande, sono completamente diversi dai nostri e usata soltanto, come mia nonna, da accessorio per l’arredamento. Anch’io vedo in questo oggetto d’uso quotidiano, composto da due recipienti avvitati tra loro, un capolavoro di design. Non esiste nulla di più difficile da disegnare della semplicità e mi permetto di dedicare a questo ormai 80enne gioiello, uno strumento da scrittura.”
Giuliano Mazzuoli